lunedì 9 settembre 2013

Scuola off limits per 45 alunni Sono ancora in attesa di sapere se verranno attivate le due prime classi del liceo musicale Satta ISTRUZIONE»DIRITTO ALLO STUDIO NEGATO
di Luciano Piras wNUORO «A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico la nostra domanda è: i nostri figli potranno frequentare il liceo musicale?». Resta l’incognita, infatti, sul futuro di quarantacinque alunni dichiarati idonei agli studi musicali nell’Istituto Satta di via Deffenu ma praticamente tagliati fuori perché il provveditorato regionale non ha autorizzato l’apertura delle due prime classi necessarie.
Le quarantacinque preiscrizioni del marzo scorso, insomma, non sono servite a nulla, se non a lasciare questi giovani in balia dei tagli e dei venti politici. Così, a poche ore dal suono della prima campanella, «la scuola non sa, purtroppo, darci la risposta che attendiamo con ansia» scrivono i genitori degli studenti messi all’angolo. Ibernati in attesa di tempi migliori. «A questo punto chiediamo, ancora una volta, espressamente a lei» continuano i genitori in una lettera (l’ennesima) inviata al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani.
«Per quanto ancora dovremo essere tenuti sulla corda, in una situazione che esercita un pessimo influsso sull’autostima e sulle aspettative dei nostri figli, che non sanno se potranno frequentare il liceo che desiderano o se dovranno piegarsi ad una soluzione non gradita?».
A nulla sono valse, finora, le interrogazioni in Parlamento e in consiglio regionale, né gli interventi sul caso dei sindacati e dei politici vari. «Il fatto che finora abbiamo condotto la nostra denuncia in termini di attesa e di consapevolezza dell’esistenza di problemi a livello amministrativo – va avanti la missiva (inviata per conoscenza anche all’assessore provinciale alla Pubblica istruzione Costantino Tidu) – non fa di noi delle persone disposte ad accettare con acquiescenza una prolungata situazione di disconoscimento delle nostre richieste, meno che mai un eventuale diniego finale.
Siamo convinti che la nostra provincia sconti già abbastanza il peso della falce del risparmio. Sappiamo che ci sono possibilità di deroghe: insistiamo, a gran voce, per avere quella che spetta ai nostri figli ed esigiamo una risposta, che crediamo ci sia dovuta, da cittadini italiani quali siamo». L’ultima speranza dei genitori di questi quarantacinque alunni in attesa di sentenza è riposta infatti su una deroga alle norme in vigore. L’unico modo per uscire dal tunnel di una «vicenda pirandelliana che vede, a tutt’oggi, negare una classe perché ci sono troppi numeri in una provincia abituata da anni a vedersi negale le classi perché i numeri sono troppo pochi».
«Conosciamo il significato del termine deroga – insiste la lettera –, che si attua in casi di eccezionalità e di particolare urgenza. Ora, a noi, e non solo a noi, appare chiaro che la situazione in cui versano i nostri figli presenta entrambe le caratteristiche». È una questione di diritto allo studio, uno dei diritti fondamentali e inalienabili della persona, sancito dalla Costituzione italiana come pure dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu.
«I nostri figli, a differenza dei loro coetanei di Sassari e Cagliari – scrivono ancora i genitori –, non hanno alternative ad uno studio della musica in Istituzioni statali. Per meglio chiarire – ricordano al direttore Feliziani –: tutti i ragazzi italiani hanno diritto a coltivare i loro talenti in appositi licei musicali, che necessitano di una equa distribuzione nel territorio; ma i ragazzi della provincia di Nuoro, a fronte della carenza di scuole medie a indirizzo musicale e della mancanza di un conservatorio, hanno motivo di rivendicare il carattere di urgenza di questo diritto».

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